Pianta appartenente alla famiglia delle Polygonaceae.
La parola deriva da Rha, antico nome del Volga,
e da barbarum: cioè radice che i barbari raccolgono
nella regione del fiume Rha. Perciò è la radice per
antonomasia che ha dato il nome al fiume sulle rive del
quale nasceva la pianta del rabarbaro.
Per la presenza di tannini il rabarbaro possiede
una duplice azione:
a piccole dosi è un tonico,
stomachico, astringente e dunque antidiarroico,
in quanto si ha prevalenza d'azione dei tannini,
mentre alla posologia adeguata diventa un lassativo.
La tintura madre si prepara dalla parte sotterranea fresca.
Foto scattata al giardino botanico alpino Viote di Monte Bondone
Questo giardino comprende circa 1200 piante, perlopiù autoctone,
è un orto botanico tematico sorto nel 1996 all'interno de La Polse di Cougnes,
centro ecumenico di accoglienza, spiritualità, cultura e ambiente.
Situato a 750 metri presso l'antica Pieve di Sanpietro, si estende
su quattro terrazze: la prima con piante alimentari e velenose; la seconda
e la terza con piante che curano i disturbi dei vari apparati; l'ultima
con famiglie botaniche diffuse in Carnia e territori limitrofi.
In questo giardino troverete anche arbusti e alberi, anche non
tipici delle nostre zone come il Ginkgo Biloba.
Visita con studenti del corso di erboristeria.
Pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae.
Atropos è il nome di una delle tre Parche, quella che recide il
filo della vita. Belladonna fa allusione all'uso, in voga nel
Rinascimento, di utilizzare il succo delle bacche per dilatare le
pupille e dare splendore agli occhi.
La josciamina rappresenta
l'alcaloide maggioritario, mentre l'atropina deriva
dalla racemizzazione della josciamina durante
l'estrazione. Sebbene la josciamina sia più attiva, viene
impiegata l'atropina. Insieme alla scopolamina rappresentano
gli alcalodi principali, dotati di azione parasimpaticolitica.
Tutta la pianta è tossica, in particolare le bacche.
Foto scattata al giardino alpino di Monte Corno.
All'intero del palazzo Eccheli Baisi è presente
una mostra permanente "Farmacia Maturi": esempio
di farmacia rurale di inizio secolo, che conserva intatte
le caratteristiche del tempo in cui fu concepita e costruita (1922).
Presso la mostra è anche possibile
mettere alla prova il proprio olfatto annusando campioni
di oli essenziali e provare a riconoscere la pianta dalla quale derivano.
Uscendo dal palazzo sul retro è possibile visitare l'orto dei Semplici
di Brentonico.
Credits Roberto Simon
Lunedì - Sabato 9:30 - 12:30, 16:00 - 19:00
Chiuso Domenica e Martedì